Lucas

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Non sempre le storie d’amore hanno un lieto fine, e questa è una di quelle. Lucas è una storia di amore ed odio, in cui la paura alimenta l’ira del gruppo contro chi è diverso.

La vita di Caitlin cambia quando incontra Lucas, da poco arrivato sull’isola dove lei abita. Se la ragazza lo accoglie a braccia aperte, l’atteggiamento degli isolani è tutt’altro che cordiale. Fin da subito viene trattato come un reietto e accusato di atrocità irreali.

Il popolo accecato dall’odio, compie gesti al di fuori della razionalità. Basta solo una persona a incitare le altre e alla fine anche chi aveva buone intenzioni passa dalla parte sbagliata. Caitlin è l’unica che riesce a vedere oltre le apparenze usando il cuore, ma nonostante questo non riesce a fermare gli altri.

Con una scrittura scorrevole e spontanea, Kevin Brooks riesce a spiegare anche i concetti più complessi come l’amore e l’odio. Durante la lettura del romanzo ogni emozione provata dai personaggi si trasmette intensamente e stimola il lettore a continuare.

Questo è un libro che non parla di fatti né di dettagli, ma di sentimenti, perché alla fine sono l’unica cosa che conta, l’unica cosa che ci fa andare avanti e che ci fa sognare.

Articolo di Book Raider, Soff e Lullaby
(A cura di _Valeredazione)

 

Lupa bianca lupo nero

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?

Lupa bianca lupo nero è il primo di una serie che deve ancora essere pubblicata in Italia e parla di uno psicologo di colore di nome Sauveur e di suo figlio mulatto Lazare, la cui madre è morta quando lui era ancora piccolo.

La loro abitazione è divisa da una porta: da una parte si apre lo studio di Sauveur, mentre dall’altra si trova la loro casa. Da qui, dietro una porta socchiusa, il figlio segue con interesse le sedute del padre e scopre delle realtà completamente diverse dalla sua.

Durante questi periodi di lavoro, Sauveur e Lazare vivranno molte avventure che porteranno il padre a confessare la verità sulla morte della madre, dell’apparizione misteriosa sull’uscio di casa di quimbois, oggetti che portano maledizioni e sfortuna, e altri oscuri segreti sulla famiglia di Sauveur.

Questo libro mi è piaciuto molto e mi sono completamente immersa nella storia, inoltre tratta tematiche delicate come il razzismo, l’autolesionismo e molte altre, che sono riassunte nella scrittura leggera e semplice tipica di Marie-Aude Murail, l’autrice del libro. Mi hanno inoltre colpito le affascinanti e toccanti storie dei pazienti di Sauveur e le loro sedute.

Non vedo l’ora che esca il secondo libro della serie Sauveur e figlio per sapere di più sulle vicende dei protagonisti!

Articolo di Marty05
(A cura di _Valeredazione)

 

Mentre noi restiamo qui

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?

Mentre noi restiamo qui, di Patrick Ness, è un romanzo che parla di un ragazzo di nome Michael, ma nel libro i suoi amici lo chiamano Mike, il quale ha una famiglia problematica: lui ha un disturbo ossessivo compulsivo, sua sorella Mel ha problemi alimentari, suo padre si ubriaca ogni sera. La madre e la sorella Meredith sono le uniche due persone della famiglia normali. Mike conduce un’esistenza tranquilla con i suoi amici Jared, Henna e la sorella Mel ma le loro vite verranno presto travolte da alcuni avvenimenti molto strani con cui dovranno competere dei ragazzi della scuola dei protagonisti, chiamati “indie”, che sono persone con poteri sovrannaturali.

Questo libro mi ha intrigato molto e mi è piaciuto il fatto che i protagonisti trovano il coraggio di affrontare, uniti e a testa alta, i problemi che gli si pongono davanti e non si lasciano mai da soli, proteggendosi a vicenda.

Mi ha affascinato anche quanto il legame tra Mike e la sorella Mel sia indistruttibile, tanto che lui sarebbe disposto a uccidere per vederla felice, ed è strano perché i fratelli e le sorelle litigano spesso mentre loro si comportano un po’ come una coppia.

Articolo di Marty05
(A cura di _Valeredazione)

Cercando Juno

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Jack è sempre stato dalla parte di Joseph. Lo è stato quando è entrato per la prima volta nella loro casa, quando gli ha insegnato a mungere Rosie, quando lo ha sentito gridare il suo dolore, quando ha sorriso, o quasi.

Ma Joseph è un ragazzo cresciuto troppo in fretta, con i fantasmi del suo passato che lo rincorrono e un solo grande desiderio: ritrovare la sua luce, il suo grande amore mai visto, sua figlia Juno.

E Jack, in un vortice di risate, paure ed emozioni è la mano che lo tira fuori da quel lago buio e ghiacciato per insegnargli a sorridere, senza quasi.

Più il ragazzo ritrova la gioia più vuole condividerla e la distanza da Juno sembra sempre maggiore. Perché l’amore non è solo viaggi avventurosi alla ricerca delle persone a cui si vuol bene, l’ amore si può vedere in piccoli e invisibili segni: nel muggito di una mucca, in un nome sussurrato, in una fotografia nascosta.

E con le innocenti parole di Cercando Juno, Schimdt parla d’amore e di dolore, in un vortice ingarbugliato ed estremamente toccante.

Articolo di meri_nga
(A cura di _Valeredazione)

parziale tondo

 

 

Eleanor Oliphant sta benissimo

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Eleanor Oliphant sta bene, anzi benissimo. Non ha bisogno di nessuno e nessuno ha bisogno di lei, o almeno è quello che si continua a ripetere.

Eleanor è strana e lei lo sa. E’ fredda, cinica, incapace di rapportarsi con gli altri e priva di empatia. Lei stessa si rivede in Jane Eyre, una bambina solitaria e impacciata, costretta ad affrontare tanto dolore, ma queste sono solo le conseguenze di chi  è rimasto solo per troppo tempo e non sa più cosa significhi amare.

Per Eleanor ogni giorno  è uguale al precedente: da nove anni lavora nello stesso ufficio come contabile, nella pausa pranzo fa le parole crociate e si prende cura di Polly, la sua piantina. Il venerdì prima di tornare a casa prende una pizza margherita, del Chianti e due bottiglie di vodka che le fanno compagnia durante il weekend, fin troppo lungo. Bere infatti l’aiuta a dimenticare, ed è proprio quello che serve a Eleanor che cerca in ogni istante di dimenticare il passato che da anni la tormenta.

Nonostante questa società si basi su pregiudizi e stereotipi e la gente non faccia altro che giudicare basandosi unicamente su ciò che vede, Eleanor rimane sempre fedele a se stessa, non si nasconde dietro strati di trucco, bei vestiti o un sorriso smagliante solo perché è quello che gli altri vogliono vedere, ma per se stessa. A causa della sua diversità viene spesso presa di mira, emarginata. Le persone le lanciano occhiate, bisbigliano e la evitano, tanto che a volte lei stessa crede di essere solo un frammento della propria immaginazione poiché sono i legami che instauriamo con gli altri a farci sentire vivi, importanti e necessari. In fondo noi non siamo e non saremo mai abbastanza per la nostra felicità.

Una felicità che Eleanor sembra non aver mai conosciuto, forse è per questo che ci affascina dalla prima all’ultima parola perché Eleanor Oliphant è una protagonista in cui tutti si possono riconoscere. C’è un po’ di Eleanor in ognuno di noi, che combattiamo perennemente contro una società costituita da stereotipi ed etichette, dove non c’è posto per il “diverso”  e tentiamo di farci accettare pur sapendo che se non accettiamo noi stessi, neanche gli altri lo faranno.

La vita di Eleanor viene stravolta quando un giovedì sera in un pub si innamora di un cantante, Johnnie Lomond, per il quale sviluppa una sorta di ossessione, definendolo “l’uomo perfetto”, colpita sia dalla sua bellezza che dalla sua voce. Non sempre, però, come appariamo rispecchia ciò che siamo.

Il giorno della settimana che odia di più è il mercoledì, “l’ora della mamma” che la chiama dalla prigione. Eleanor infatti è succube di sua madre da cui riceve solo parole di disprezzo e odio, ma pur sapendo che ogni insulto, offesa e affronto nei suoi confronti la sta lentamente distruggendo, non riesce ancora a lasciarla andare. In fondo è l’unico relazione che ha, e ogni volta che il telefono squilla nel suo piccolo appartamento i suoi legami con la terra si stringono un po’ di più e la sua vita sembra meno vuota. Questa sua inesorabile routine che caratterizza le sue giornate sarà spezzata da Raymond, il suo primo vero amico, che riuscirà ad andare oltre la corazza che Eleanor ha costruito per proteggersi dagli altri e da se stessa. Raymond le insegnerà ad amare, a vivere e ad essere amata. Riuscirà a guarirla da cicatrici che sembravano troppo profonde per richiudersi e la aiuterà ad affrontare la cosa che più la spaventa il suo passato.

Grazie a Raymond, Eleanor ritornerà a sorridere e ad aprirsi con gli altri, lui le farà capire che il mondo non è solo bianco o nero. Il loro rapporto è e rimarrà sempre abbastanza incerto, perennemente in bilico fra una semplice amicizia o qualcosa di più. Tramite Raymond, Eleanor non solo capisce che il mondo segue regole del tutto illogiche per lei, ma conosce anche Sammy, un uomo anziano colpito da un malore che lei e Raymond soccorrono, in cui ritrova una figura paterna. Sammy fa crollare le sue certezze rivolgendole per la prima volta un gesto gentile che la sorprende. Eleanor non riesce a capire come mai una semplice carezza sul viso posso averla turbata così tanto, qualcosa dentro di lei si era mosso, qualcosa che non poteva più ignorare.

Finalmente si accorge di una cosa, che lei Eleanor Oliphant non stava bene, affatto. Anche lei come ogni altra persona ha bisogno di amore nella sua vita e forse è ora di imparare davvero a stare bene.

Articolo di JulieJane
(A cura di _Valeredazione)

parziale tondo

Il silenzio dell’acqua

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Forte e potente in un modo unico, riesce a urlare con la potenza di mille voci, a vendicare tutti quei silenzi.

Gaia è una semplice sirena, vittima degli atteggiamenti del padre e degli stereotipi della società. Il Re del Mare, più padrone che padre, domina il suo regno ma anche la sua famiglia. L’acqua è testimone delle violenze che lui e i suoi uomini compiono, non solo fisiche ma anche psicologiche.

Gaia riesce a capire che c’è qualcosa di profondamente sbagliato e per la prima volta nella sua vita agisce con la propria testa. Incuriosita dal mondo degli umani, descritti come malvagi e crudeli, si getta in un’avventura che le darà il coraggio e la forza per affrontare non solo il padre ma anche la verità.

Il silenzio dell’acqua è la rivisitazione che Louise O’Neill fa della fiaba originale “La Sirenetta”, molto diversa da quella che noi tutti conosciamo.

Si tratta di una storia vera, estremamente attuale e non di certo delle più felici. Leggere questo libro fa quasi male, le convinzioni e gli obblighi che gli altri cuciono addosso alla protagonista solo per il fatto di essere donna sono, purtroppo, mostruosamente reali.

Lento ma inesorabile il libro ti pone davanti a una triste verità, che poi tu devi scegliere  se voler trasformare. Si tratta di una società in cui essere bella è l’unico modo per essere speciale, in cui per una donna non sta bene volere, pensare o desiderare, in cui un no di una ragazza viene facilmente trasformato in un sì dagli uomini che non sanno ascoltare. Se ci si pensa bene non è tanto diverso dalla società di oggi, in cui viene promesso che per essere più felici si deve scegliere il silenzio.

E allora leggetelo questo libro, per urlare tutto ciò che pensate senza problemi e paure, per riuscire a diventare, un domani, delle vere donne. Cullati dalle onde del mare, riuscirete a immedesimarvi nella protagonista e a ribellarvi insieme a lei.

Articolo di Lullaby e Soff
(A cura di _Valeredazione)

parziale tondo

Il grido del lupo (1)

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Avete presente il Lupo Cattivo in Cappuccetto Rosso, quello che si mangia la nonnina e inganna la povera Cappuccetto? Dimenticatelo.
In questa storia i lupi sono fieri, coraggiosi e fedeli solo al loro branco.

Sono intelligenti e negli anni hanno imparato a nascondersi tra i boschi, finendo per venire dimenticati dalla maggior parte degli abitanti della regione. Purtroppo, il segreto sulla loro esistenza viene infranto e, improvvisamente, gli ultimi lupi della Gran Bretagna si ritrovano a essere le vittime del Cacciatore, un uomo crudele, la cui unica brama lo porta a uccidere senza pietà, per poter collezionare agghiaccianti trofei di specie rare e pregiate. La cruda e inarrestabile caccia miete vittime su vittime, non lasciando nemmeno il tempo di assimilare i fatti.

Il ritmo della narrazione è così veloce da tenere gli occhi incollati alla pagina, desiderosi di scoprire che cosa può ancora accadere. Da una trama che potrebbe sembrare lineare e prevedibile, l’autore è capace di creare l’inaspettato, introducendo eventi dalle molteplici sfaccettature, raccontati da entrambi i punti di vista, quello dell’uomo e quello dell’animale.

Solo nelle ultime pagine, quando ormai la fine sembra certa, l’autore lascia finalmente un po’ di respiro, trasmettendo la profonda angoscia della solitudine mentre si trascina verso l’inevitabile finale: lo scontro tra il Cacciatore e l’ultimo lupo rimasto. Il finale mozzafiato sconvolge tanto quanto il resto della storia e lascia il lettore con il desiderio di volerne ancora.

Il libro Il grido del lupo, di Melvin Burgess, è selvaggio, così come lo sono i suoi personaggi: narra dell’antico, primordiale scontro tra il carnefice e la vittima senza lasciare via di fuga.

Articolo di B-Hook
(A cura di _Valeredazione)

 

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Se è una bambina

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Due sole voci, di una mamma e della sua bambina, che parlano di infinite piccole cose, di attimi, di brandelli di esistenza.

Se è una bambina, di Beatrice Masini, ha la straordinaria capacità di parlare della morte ai bambini e agli adulti, una morte che fa male, fatta di tempo, di dolore, di attesa e di pace.

Viene raccontato questo bellissimo legame fra madre e figlia, indelebile e incondizionato, a cui neanche la morte può mettere fine.

Sembra che la mamma e la bambina siano in chiamata, non riescono a sentirsi ma sanno di essere sulla stessa linea, una linea che non cadrà mai.

C’è da sapere che questo è un libro fatto per ascoltare, non per leggere; le parole sono come una sferzata in faccia, un sussurro che urla e non ti lascia più.

Articolo di Lullaby
(A cura di _Valeredazione)

 

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Campi di fragole

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Essere liberi è davvero fare quello che si vuole?

È successo tutto all’improvviso, un momento prima Luciana era in pista a ballare e un minuto dopo in coma all’ospedale. Una semplice pasticca bianca è bastata per distruggere tutto.

Luciana non faceva uso abituale di droghe, non era una drogata; una sola decisione sbagliata le è costata cara.

Ma perché preoccuparsi? In fin dei conti, solo di tanto in tanto muore qualcuno… e se quel qualcuno invece fossi tu?

Campi di fragole, di Jordi Sierra I Fabra, è un libro che fa pensare e riflettere; non cerca di insegnarti una morale ma sarai tu per primo a estrapolarne una, dopo aver vissuto le stesse emozioni dei personaggi, aver provato la paura, l’angoscia, la speranza e la felicità.

Le storie di vari ragazzi si intrecciano in un romanzo intrigante, che racconta le vite di adolescenti ribelli e spensierati. Vale però la pena di ballare con la morte? Di rischiare solo per una serata o qualche ora di divertimento in più? C’è un limite a tutto, e i protagonisti, pagina dopo pagina, proveranno a ritrovarsi, ad aiutarsi per davvero, a sentirsi meno soli in mezzo a una folla di persone.

 
Articolo di Lullaby
(A cura di _Valeredazione)

 

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