MdL 2021: Leggere Ribelle incontra Benedetta Bonfiglioli

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Dopo un anno e più di videochiamate, riunioni online e messaggi, l’opportunità che ci è stata offerta di partecipare all’evento di Mare di Libri è stata accolta con ancor più entusiasmo da parte di tutto il gruppo. Il Festival dei Ragazzi che Leggono è da sempre un’occasione per conoscere nuovi autori e libri, ma soprattutto confrontarsi con altri ragazzi e ragazze che condividono la nostra stessa passione.

È proprio con questo spirito che siamo partiti la mattina del 19 giugno sul treno Verona-Rimini, che ci ha portati fino al centro di una città, per la maggior parte di noi, nuova. Le viuzze acciottolate, i bar in centro e il profumo di mare erano resi ancora più speciali dagli autori che camminavano tranquillamente mescolandosi ai ragazzi e alle ragazze. Potevamo quasi percepire un’atmosfera febbricitante di attesa, di voglia di confrontarsi, come quando si è incollati alle pagine di un libro avvincente, stavamo vivendo la città in una parentesi tutta sua.

In tutti noi, infatti, vi era fisso il pensiero di un debutto, la nostra prima intervista pubblica a un autore.

L’agitazione si alternava all’aspettativa, la trepidazione all’entusiasmo verso questa esperienza nuova non solo per noi, ma anche per Benedetta Bonfiglioli. Anche per lei, infatti, era una delle prime interviste dopo il periodo di quarantena. Dopo un inizio un po’ traballante, le domande si sono susseguite una dopo l’altra, andando a scoprire il cuore di molti libri, fra cui Zucchero e Sale e Senza una buona ragione. Se leggerli ha costituito un momento speciale per ognuno di noi, poterne parlare con l’autrice lo è stato ancora di più.

“Per me la letteratura è come un scala, che mi permette libro dopo libro di arrivare in cima a questo pozzo. Ed è lì che riesco ad aprire nuove porte, nuove opportunità nella mia vita”. Questa è solo una delle frasi di Bonfiglioli che sono rimaste, che ci hanno accompagnato per tutto il viaggio ma anche a casa. Per noi è stata sicuramente una grandissima opportunità di metterci in gioco, che abbiamo vissuto nel migliore dei modi e, speriamo, abbia lasciato almeno un po’ della nostra passione per i libri ai ragazzi che si trovavano lì ad ascoltare. A vederci sedute a un tavolo di fronte a un microfono quattro anni fa non ci avremmo mai creduto; ci meravigliamo ancora rendendoci conto dei passi che abbiamo fatto, partendo da un piccolo gruppo nato in una biblioteca fino ad arrivare a partecipare attivamente a uno dei più importanti festival nazionali di lettura.

Eravamo ancora inebriati della nostra piccola impresa, ricchi delle parole dell’autrice (che ringraziamo tantissimo!) e leggeri per l’entusiasmo, quando ci siamo diretti verso l’incontro successivo, la presentazione di Venti storie di coraggio, una raccolta di racconti scritti da Riccardo Gazzanica. L’aspetto che sicuramente abbiamo più apprezzato, oltre alla freschezza nel parlare dell’autore, è stato il fatto che non ci siamo limitati al libro ma guidati dalle domande la discussione ci ha portato sui più svariati e interessanti argomenti.

Sempre più immersi in questo mondo letterario, dopo una pizza mangiata in compagnia, ci trovavamo puntuali seduti sulle poltroncine del Teatro degli Atti per l’ultimo incontro della giornata, una buonanotte prima di dormire. É qui che l’esperto Manlio Castagna, in un modo simpatico e interattivo, ci ha trascinati dentro il mondo del cinema con consigli di film da vedere prima dei sedici anni (ma in realtà a tutte le età!). Fra Breakfast Club, Juno e L’attimo fuggente, la serata è passata piacevolmente tra risate e spezzoni. Appena poggiata la testa sul cuscino ci siamo immediatamente addormentati, stanchi ma felici della giornata.

Il 20 giugno è iniziato con tutta la sua energia estiva: una passeggiata mattutina al porto, un sorso di cappuccino e una brioche croccante e siamo ritornate in centro a Rimini. L’ultima tappa della nostra esperienza è stato lo Speed Date con gli editor, un dibattito dopo la presentazione di vari romanzi in uscita, con una votazione finale. È stato interessante scoprire un po’ anche di questo lato del mondo della letteratura, a cui molto spesso non pensiamo.

Nonostante le misure sanitarie abbiano limitato l’edizione di quest’anno rispetto alle precedenti, da un punto di vista dell’interazione e del numero, è stato comunque entusiasmante socializzare con altri gruppi di lettura, capire che noi, già comunità, siamo parte di una realtà ben più grande. Alla fine è questo ciò che ci ha insegnato quest’esperienza: le parole, le storie hanno davvero una forza e capacità di cambiare le cose; quelle dei ragazzi, soprattutto se insieme, ancora di più.

Tornando a casa in treno ci siamo guardati l’un l’altro sentendoci un po’ più vicini, un po’ più parte di qualcosa.

Articolo di Lullaby e JulieJane
A cura di _Valeredazione
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