Personaggi di carta. Siamo davvero noi?

Festival e dintorni

Questo video racconta un confronto generazionale tra autore o autrice adulta e lettore o lettrice giovane che Leggere Ribelle ha voluto in una tavola rotonda virtuale.

Altri lettori o lettrici, oltre a noi, a volte non si ritrovano nei personaggi dei romanzi ya? Perché scegliere di raccontare ragazze e ragazzi? Quali personaggi interessano le o gli adolescenti? Quanto è importante conoscerle o conoscerli? Come si costruiscono i personaggi? Da dove arrivano? Solo vite drammatiche? E le scrittrici giovanissime che conoscono la propria generazione? Quanto conta l’esperienza adulta? E l’amore? La coralità? L’ironia?

Ecco alcune domande e dubbi che abbiamo rivolto a Emanuela Da Ros, Daniela Palumbo, Manuela Salvi e Alice Torreggiani, che ringraziamo molto per essersi messe a nostra disposizione con professionalità e gentilezza.

Buona visione da Leggere Ribelle!

Fai rumore

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?

Nove storie per osare. E’ questo il sottotitolo di Fai rumore, nuova graphic novel de Il Castoro. Ma cosa significa osare, per queste ragazze? Ragazze messe faccia a faccia con modelli da copertina, manipolazione, omofobia, bullismo e relazioni tossiche. Leggendo, quell’angoscia, quel disagio, quella solitudine mi sono penetrati nelle ossa. Le giovani donne, spesso anche senza nome, potrebbero essere ognuno di noi, quando provano a piegarci e noi rialziamo il capo, quando ci sentiamo fragili ma scegliamo di chiedere aiuto. 

Ogni racconto è caratterizzato da un proprio stile di scrittura e illustrazione, il che può mettere in confusione, ma simboleggia la diversità di queste storie, facendo comunque risaltare il filo rosso che le accomuna. Ho trovato questo particolare molto inusuale e originale. Nonostante i racconti siano molto brevi, quindi estremamente scorrevoli nella lettura, il vero punto di forza di questo libro è la sua versatilità a calarsi nelle vite di ognuno/a di noi. Anche tornare a casa da sole con il buio può diventare pericoloso e pieno di insidie. La violenza, psicologica e fisica, spesso si nasconde dietro un angolo, un volto amico, un video, una figura che dovrebbe essere un punto di riferimento e si rivela possessiva. Queste forme di violenza vanno combattute in ogni contesto, come le protagoniste provano a fare nel loro piccolo quotidiano. 

Articolo di Wiki <3
A cura di _Valeredazione
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Mare di Libri – FeedBack

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Leggere Ribelle intervista Lois Lowry

Un Festival pieno di storie ed emozioni, di giovani e sogni, di incontri e punti di vista. Questo è e sempre sarà Festival dei giovani lettori di Rimini… Ma facciamocelo raccontare direttamente loro, da chi l’ha vissuto, cos’è veramente Mare di Libri!

Anche quest’anno Mare di Libri si è rivelato al di sopra delle mie aspettative, emozioni ed esperienze che probabilmente non avrei trovato altrove. Le parole sono rimaste, quelle di Lois Lowry, scrittrice e persona fantastica che con noi ha ricordato e ha raccontato il suo passato. E’ raro vedere persone della sua età così dolci e genuine. Poi, lo spettacolo della sera è stato di una potenza inaspettata grazie alla voce di Lella Costa e alle parole dei più grandi autori di tutti i tempi. L’arte riesce davvero a raggiungere corde inaspettate. E infine grazie a tutti voi, LR, con i quali ho condiviso queste giornate, ballato la sera e cantato per strada, non sarebbe stato lo stesso. Anna

È il mio primo Mare di Libri, strano ma vero pensare che ormai LR sia diventato per me qualcosa d’importante; cosa dire di questo festival se non dire grazie, grazie per la compagnia di voi ragazze e giovani donne, grazie a te Luigi, grazie per il nostro evento e a Lois Lowry per avermi dato la possibilità di ascoltare il dolore e la forza in un’ora emozionante e travolgente; grazie a Lella Costa perché mi ha disarmato e le sue parole sono state una lancia dentro una Cordelia ancora incompleta, grazie a Mare di Libri per avermi dato tutto questo insieme ma soprattutto grazie a LR che mi ha come sempre dato appoggio in una delle esperienze che formerà la mia vita da lettrice. Riassumendo il tutto: stare con voi, LR, mi ha scosso ma mi ha fatto bene, uno di quei bene che la vita ti regala quando hai bisogno di rinascere. Cordelia

Questo Mare di Libri è stata un’esperienza completamente diversa dallo scorso: ho avuto un ruolo molto più attivo sia nell’intervista sia nella giuria del Premio MdL. Riguardo alla prima c’è solo da dire che mi ha scaldato il cuore, Lowry si è rivelata una scrittrice e una donna di grande profondità e avere l’onore di chiacchierare con lei è stato stupendo. Riguardo il Premio invece mi ha un po’ deluso la scelta finale, ma è stato anche uno stimolo a far valere le mie opinioni. La serata che ha seguito è stata infatti carica di piacevolissime conversazioni letterarie e non. Ciò che mi ha colpito di più però è stata in assoluto la lettura di Lella Costa in teatro: un’esperienza davvero Potente. C’è stato anche il giorno di relax successivo in ottima compagnia. Maria

Questo è il mio terzo Mare di Libri, e il secondo di persona per via del covid. Di tutte le tre esperienze è stata decisamente la migliore: oltre al fatto che ho partecipato alla mia prima intervista a Mare di Libri; a mio avviso gli eventi erano molto interessanti, specialmente il dibattito, cosa che non ho fatto l’anno scorso… a conti fatti mi è davvero piaciuto! Luigi

Questo è stato il mio primo Mare di Libri e devo dire che è stata un’esperienza incredibile, piena di emozioni indescrivibili e soddisfazioni immense. In questi giorni ho imparato anche a conoscere tutte le persone fantastiche che compongono questo meraviglioso gruppo, a confrontarmi con pensieri e ideali diversi dai miei e soprattutto a comprenderli.
Ringrazio di cuore l’autrice Lois Lowry che ha saputo dare voce al suo dolore e ai suoi ricordi facendomi emozionare e, infine, grazie infinite a tutti voi, LR, per questa stupenda esperienza. Marta

Mare di Libri anche quest’anno non mi ha deluso, è stata un’incredibile esperienza che si è rivelata al di sopra delle mie aspettative e ancora una volta ha permesso al gruppo Leggere Ribelle di entrare a contatto con altri lettori che condividono la nostra stessa passione e con autori proventi da ogni parte del mondo!
Tra questi anche la nota autrice Lois Lowry che abbiamo avuto l’onore di intervistare, una donna forte intelligente e sensibile che pur avendo sofferto molto nel corso della sua vita, è riuscita a utilizzare questo dolore come fonte d’inspirazione per i suoi libri, tanto amati da noi lettori.
Infine, non si può non ricordare anche la straordinaria Lella Costa che attraverso le parole dei più grandi autori di tutti i tempi ha ricordato la crudeltà e l’efferatezza della guerra, una guerra che non risparmia mai nessuno né vinti né vincitori. Giulia

Mare di Libri è un caleidoscopio di incontri ed emozioni. Scoppia la gioia per i libri, l’eccitata attesa degli autori e delle autrici, si accende la stima nei confronti dei giovani volontari e volontarie che rendono questo Festival unico e rivoluzionario. Senza dimenticare l’orgoglio provato per l’intelligenza ribelle del nostro gruppo, che ha condotto un’intervista epica in modo fluido e sagace.
Sono stata felice di poter essere ancora una volta una testimone privilegiata di questa occasione di cultura, entusiasmo e vita. É ciò che mi fa pensare che un presente bello esiste ed è fatto (anche) di libri e di giovani lettori. Paola

Domenica 19 giugno è stato per i LR un giorno mare-di-libri perfetto. Kevin Brooks da ascoltare (proprio lui: letto e stra-letto), un dibattito scottante, l’emozione pura di incontrare una grande scrittrice che arriva da una galassia lontana: Lois Lowry, un Premio con un vero confronto letterario e infine la voce di Lella Costa che ammalia. E ancora: la festa finale del festival che fa e dà il senso di essere gruppo. Questo era esattamente quello che volevo sperimentassero i LR. Credo che abbiano svolto bene bene il loro compito, ma tutti i gruppi di lettura, gli organizzatori e gli ospiti hanno dato loro qualcosa che resterà spero a lungo, forse per sempre. Credo sia durissimo costruire questo festival ma dà tantissimo ai ragazzi e alle ragazze, io lo sapevo, ho voluto essere connessione tra Leggere Ribelle e Mare di Libri. Grazie a tutti, esserci stata è stato un privilegio! Giuliana


la bestia dentro

La bestia dentro

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
La paura è un’emozione che tutti proviamo.

Di per sé, è un sentimento positivo poiché ci protegge da possibili fonti di pericolo, ma cosa succederebbe se venisse portata allo stremo, se si iniziasse a temere ogni singola cosa, persino le persone? 
È ciò che succede a Elliot, il protagonista de La bestia dentro, il nuovo romanzo di Kevin Brooks, edito EDT Giralangolo. 

Una perdita insolita e prematura ha generato in Elliot una presenza, una vera e propria bestia che si configura come la paura più grande, la paura della paura stessa. Negli anni ha capito come controllarla, ma arriva per lui il momento di affrontarla in campo aperto, senza l’aiuto di niente e nessuno. Per la prima volta è da solo a lottare, spinto dall’esigenza di salvare le persone che ama maggiormente.

Per quanto le vicende si svolgano in un’ambientazione esterna, la vera anima del libro è il viaggio interiore del protagonista; infatti per quanto il romanzo possa essere definito un thriller, presenta una profonda analisi psicologica che porta i lettori a confrontarsi con le loro parti più buie, il lato oscuro presente in ognuno di noi e l’ambiguità della morte. La storia di Elliot si intreccia con quella del cugino Gordon, anche lui alla ricerca di se stesso o comunque di un’altra parte di sé. Le pagine sono dominate da un’atmosfera cupa e fredda già suggerita perfettamente dai toni della copertina. La scrittura scorrevole e fluida trascina con frenesia in una lettura vorace che tiene il lettore sulle spine fino all’ultima parola.

Riuscirà Elliot a domare le sue angosce? 

Articolo di Soff
A cura di _Valeredazione
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Gli sbagliati del Dubai di Daniela Palumbo

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Recensione a tre voci: Valentina, Anna ed Elisa

Spesso si considera che i ragazzi non pensino ad altro che a divertirsi; insomma alla loro, alla nostra, età non si hanno problemi, o almeno così la società spesso ci rappresenta: sfaticati che trovano ogni scusa buona per lamentarsi. Ma “gli 8 del Dubai” direi proprio che hanno deciso di abbattere, di distruggere e disintegrare questo pregiudizio; il loro dolore, la loro rabbia, la loro voglia di urlare sono trasudati da queste pagine, entrati nell’inchiostro, tracciando la netta frattura che si delinea nel cuore del lettore. (Valentina – 18 anni)

Tutto ha inizio in un centro commerciale, primo luogo di ritrovo che viene in mente a dei ragazzi per la fuga perfetta da scuola, ma che sarà solo il punto di partenza per una giornata che li segnerà più di quello che credevano. Da compagni ad amici. Perché alla fine è questo che diventano: una manciata di ragazzi che decide di balzare scuola, ognuno con un segreto diverso, ognuno impegnato a nascondere un dolore, si vede diventare in poco tempo un gruppo. Per loro è qualcosa che non si può spiegare a parole ma che li fa sentire bene; sulla spiaggia di un posto qualsiasi si crea un legame fatte di scoperte, risate, lacrime. (Anna – 17 anni)

Ma chi sono questi Sbagliati? Otto anime in cerca di ristoro, di un posto in cui sentirsi a casa, un gruppo in cui sentirsi famiglia. Forse la trovano, forse no, ma certamente l’avventura che vivono colmerà un poco quel vuoto che li attanaglia. Ognuno con l’aiuto dell’altro riesce a richiudere, magari anche solo di poco, quel suo buco nero che ha risucchiato energie e felicità. (Valentina)

Gli sbagliati del Dubai parla di sopravvivenza, di rinascita. Tutto può cambiare, e se a farlo non è ciò che succede intorno a noi può esserlo invece il nostro modo di vederlo, affrontarlo, condividerlo con chi ci sta attorno. (Anna)

In quest’ultimo romanzo di Palumbo, si parla di amicizia, di avventura ma anche di dolore, un dolore che prende varie sfaccettature ma che può attaccare ognuno di noi. (Valentina)

Forse una degli aspetti che ho apprezzato di più è stato notare come i ragazzi si parlavano l’un l’altro: all’inizio timorosi e divisi, pieni di pregiudizi detti senza pensarci, e in realtà vuoti di quelle parole che volevano uscire davvero. Pian piano ognuno di loro ha fatto capolino, prima una confessione timida, poi un racconto al buio; narrare le loro storie è stato come alleggerirsi di un peso, condividerlo, avvicinarsi un po’ di più a quelle nuvole disegnate da Monique. È solo grazie a questo viaggio che vengono fuori quelle debolezze e paure che sembravano inesistenti da fuori. È solo con il buio che ognuno di loro capisce quanto in realtà voglia rimanere attaccato alla vita. Come Maya è “riparatrice” per sua mamma questo gruppo si sorregge a vicenda, incerto, uno più traballante dell’altro ma proprio per questo unito. (Anna)

Devo essere sincera, parlare di questo libro non è stato facile, sono stata molto combattuta sulla direzione in cui avrebbe peso la bilancia: se da un lato abbiamo un romanzo travolgente, emozionante ma anche duro; dall’altra la superficialità con cui sono stati trattati determinati temi è sconcertante. Certo, dalle parole si è compreso il dolore, la sofferenza e in tutta onestà ho apprezzato come il tema della droga e dell’overdose sia stato trattato in un romanzo YA; allo stesso tempo, però, ho notato la voglia in qualche modo di fare troppo. Mettere tutta questa carne al fuoco, senza spiegazioni, senza conclusioni, beh non ha fatto altro che bruciare e con essa sono bruciate anche un po’ le mie aspettative sul libro. Come spesso succede nei romanzi per ragazzi, gli autori sentono il bisogno di alzare le aspettative per scrollarsi di dosso l’ombra della loro categoria di lettori, e spesso ciò porta al voler mettere troppe “tematiche pesanti” senza però dare le adeguate spiegazioni. Questa è l’unica pecca di un libro che a mio parere dovrebbe comunque essere letto: poco meno di 200 pagine e si può percorrere un viaggio nel tortuoso cuore di un adolescente, o anzi in quello di otto, scoprendo forse aspetti anche di noi stessi, che non ci saremmo mai aspettati. (Valentina)

Lo stile veloce e lineare accompagna questa avventura, parole che vogliono essere lette tutte d’un fiato come per loro è stata quella giornata; i dialoghi forse sono meno realistici, a mio parere appesantiti da espressioni come “amo” e “tesoro”. Ho notato sicuramente un rimando con A un passo dalle stelle: la ricerca di sé stessi e di una propria identità in un mondo che ti fa sentire sbagliato, un viaggio con persone “sconosciute” che alla fine non lo sono più. È un libro che consiglierei principalmente alla fascia delle medie, leggero e continuo. (Anna)

Gli sbagliati del Dubai è un libro forte ma molto bello, che tocca i problemi principali che i ragazzi e le ragazze più sfortunati si trovano a dover affrontare. Le sensazioni dei personaggi, la loro storia e il loro modo di essere trapelano dalle parole che essi dicono. Mi è piaciuto molto anche la sensazione di avventura che si percepiva leggendo questo libro. Tutti quanti loro sono rinchiusi nel loro guscio, troppo feriti dalla crudeltà del mondo per fidarsi dei loro amici. Consiglierei questo libro a qualcuno che ha bisogno di sfogarsi su una situazione pesante, per fargli capire che non è il solo o la sola a dover affrontare questi problemi. Siamo tutti umani, tutti facciamo errori, tutti incontriamo sofferenze che riusciamo a superare soprattutto grazie alla nostra forza e al sostegno di chi ci vuole bene. (Elisa – 13 anni)

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Cris

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Cris è il nuovo romanzo di Manuela Salvi, edito Fandango. L’autrice torna ad affrontare alcuni temi tabù che la nostra società continua a voler nascondere nonostante siano parte integrante della natura umana. 

Lorenzo sembra avere una vita perfetta, quella che tutti desiderano ma di cui i più ne ignorano i lati oscuri. Sempre schiavo della volontà della madre, privato del potere decisionale sia nelle scelte più banali che nelle più importanti, il ragazzo decide di fuggire alla ricerca della libertà. Si accorge ben presto di aver vissuto fino a quel momento in funzione degli altri, cercando di rispettare le loro aspettative e facendo ciò che ci si aspettava da lui. Per molto tempo ha vissuto passivamente, ha soppresso e rinchiuso in un angolo nascosto della sua anima ogni sua opinione, ogni suo reale sentimento.

Piano piano, però, questi si sono accresciuti e, unendosi alla rabbia e all’odio, sono esplosi espandendosi in tutto il suo corpo dandogli la forza di lottare per la libertà. La libertà di poter decidere per se stesso e per la sua vita, senza doversi confrontare con nessuno e senza dover motivare le sue scelte. Per un attimo si trova finalmente da solo contro il mondo, non è facile, ma assapora la felicità. Costretto a qualsiasi condizione per sopravvivere, si apre per lui una nuova fase della sua vita, una rinascita simboleggiata dal cambio di nome che innalza una barriera tra il vecchio Lorenzo e il nuovo Cris.

L’avventura lo porterà alla conoscenza di sé e di persone speciali che gli faranno capire che non esiste solo la famiglia propriamente detta, i cui membri sono legati da vincoli di sangue. 

Quella dell’autrice è una sfida vinta in partenza contro il politicamente corretto. La scrittura briosa e audace affronta temi caldi con naturalezza, senza mai cadere nel volgare o nell’offensivo. Essa scava nell’interiorità dei personaggi stimolando profonde riflessioni. La narrazione scorre veloce all’inseguimento della libertà tanto ambita dal protagonista e in fondo da tutti noi. Altamente espressive, le frasi parlano direttamente al cuore del lettore facendogli assaporare il gusto della libertà e di conseguenza della vera felicità, monito a non rinunciare mai ai propri desideri.

Articolo di Soff
A cura di _Valeredazione
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Festivaletteratura 2021: here we go again!

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Potevamo noi lettori ribelli mancare al Festival della Letteratura di Mantova questo 2021? Certo che no! Nonostante l’anno passato ci abbia posto di fronte a numerose difficoltà, Leggere Ribelle è ritornato anche quest’anno, ancora più entusiasta di vivere il Festival in presenza.

Il festival è stato luogo d’incontro, da una parte, di grandissimi lettori e, dall’altra, di brillanti autori e autrici (anche internazionali).

Difatti, al primo incontro a cui abbiamo partecipato, abbiamo avuto il piacere di incontrare nuovamente l’autrice Benedetta Bonfiglioli, dopo Mare di Libri, e anche la spettacolare Marie-Aude Murail, le quali hanno risposto alle numerose domande da parte del pubblico, che si è detto molto soddisfatto delle esaurienti e profonde risposte ricevute.

L’evento ha inoltre riguardato l’antologia Read-On e i libri inseriti all’interno della stessa; è seguito poi un commento di Anna Mutinelli, in rappresentanza del gruppo, riguardo la nostra contentezza per la varietà di generi letterari che si possono trovare nell’antologia.

Al secondo incontro a cui abbiamo partecipato abbiamo incontrato la scrittrice irlandese Louise O’Neill. In quest’appuntamento, condotto da Alice Torreggiani, abbiamo discusso dei suoi tre libri pubblicati in Italia: “Solo per sempre tua”, “Il silenzio dell’acqua” (Perché lo consiglieresti a un amico?) e “Te la sei cercata” (Il lettore politicamente scorretto). 

Attraverso le domande di Alice, O’Neill ci ha presentato i suoi libri, raccontandoci eventi della sua vita che l’hanno portata a scriverli e della tematica della fan fiction. Quest’anno O’Neill è stata una delle protagoniste del progetto Read On, con il suo romanzo “Solo per sempre tua”

Sono seguite le domande del pubblico, che ci hanno portato a ragionare su alcuni temi inerenti ai suoi libri, tra cui la difficile interpretazione del concetto normalità di oggi e di altre tematiche, che spesso, per paura o per vergogna, non si affrontano.

All’evento è seguito il firma copie dei libri degli autori incontrati, al quale noi lettori abbiamo partecipato, guadagnandoci anche una foto con Louise O’Neill.

Accaldati ma felici, noi lettori ribelli abbiamo fatto ritorno a casa, pienamente soddisfatti di questa giornata, ripensando ai momenti trascorsi e felici di aver potuto partecipare tutti insieme, ma soprattutto in presenza, al Festival della letteratura 2021.

Articolo di Sery e Iddy
A cura di _Valeredazione
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MdL 2021: Leggere Ribelle incontra Benedetta Bonfiglioli

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Dopo un anno e più di videochiamate, riunioni online e messaggi, l’opportunità che ci è stata offerta di partecipare all’evento di Mare di Libri è stata accolta con ancor più entusiasmo da parte di tutto il gruppo. Il Festival dei Ragazzi che Leggono è da sempre un’occasione per conoscere nuovi autori e libri, ma soprattutto confrontarsi con altri ragazzi e ragazze che condividono la nostra stessa passione.

È proprio con questo spirito che siamo partiti la mattina del 19 giugno sul treno Verona-Rimini, che ci ha portati fino al centro di una città, per la maggior parte di noi, nuova. Le viuzze acciottolate, i bar in centro e il profumo di mare erano resi ancora più speciali dagli autori che camminavano tranquillamente mescolandosi ai ragazzi e alle ragazze. Potevamo quasi percepire un’atmosfera febbricitante di attesa, di voglia di confrontarsi, come quando si è incollati alle pagine di un libro avvincente, stavamo vivendo la città in una parentesi tutta sua.

In tutti noi, infatti, vi era fisso il pensiero di un debutto, la nostra prima intervista pubblica a un autore.

L’agitazione si alternava all’aspettativa, la trepidazione all’entusiasmo verso questa esperienza nuova non solo per noi, ma anche per Benedetta Bonfiglioli. Anche per lei, infatti, era una delle prime interviste dopo il periodo di quarantena. Dopo un inizio un po’ traballante, le domande si sono susseguite una dopo l’altra, andando a scoprire il cuore di molti libri, fra cui Zucchero e Sale e Senza una buona ragione. Se leggerli ha costituito un momento speciale per ognuno di noi, poterne parlare con l’autrice lo è stato ancora di più.

“Per me la letteratura è come un scala, che mi permette libro dopo libro di arrivare in cima a questo pozzo. Ed è lì che riesco ad aprire nuove porte, nuove opportunità nella mia vita”. Questa è solo una delle frasi di Bonfiglioli che sono rimaste, che ci hanno accompagnato per tutto il viaggio ma anche a casa. Per noi è stata sicuramente una grandissima opportunità di metterci in gioco, che abbiamo vissuto nel migliore dei modi e, speriamo, abbia lasciato almeno un po’ della nostra passione per i libri ai ragazzi che si trovavano lì ad ascoltare. A vederci sedute a un tavolo di fronte a un microfono quattro anni fa non ci avremmo mai creduto; ci meravigliamo ancora rendendoci conto dei passi che abbiamo fatto, partendo da un piccolo gruppo nato in una biblioteca fino ad arrivare a partecipare attivamente a uno dei più importanti festival nazionali di lettura.

Eravamo ancora inebriati della nostra piccola impresa, ricchi delle parole dell’autrice (che ringraziamo tantissimo!) e leggeri per l’entusiasmo, quando ci siamo diretti verso l’incontro successivo, la presentazione di Venti storie di coraggio, una raccolta di racconti scritti da Riccardo Gazzanica. L’aspetto che sicuramente abbiamo più apprezzato, oltre alla freschezza nel parlare dell’autore, è stato il fatto che non ci siamo limitati al libro ma guidati dalle domande la discussione ci ha portato sui più svariati e interessanti argomenti.

Sempre più immersi in questo mondo letterario, dopo una pizza mangiata in compagnia, ci trovavamo puntuali seduti sulle poltroncine del Teatro degli Atti per l’ultimo incontro della giornata, una buonanotte prima di dormire. É qui che l’esperto Manlio Castagna, in un modo simpatico e interattivo, ci ha trascinati dentro il mondo del cinema con consigli di film da vedere prima dei sedici anni (ma in realtà a tutte le età!). Fra Breakfast Club, Juno e L’attimo fuggente, la serata è passata piacevolmente tra risate e spezzoni. Appena poggiata la testa sul cuscino ci siamo immediatamente addormentati, stanchi ma felici della giornata.

Il 20 giugno è iniziato con tutta la sua energia estiva: una passeggiata mattutina al porto, un sorso di cappuccino e una brioche croccante e siamo ritornate in centro a Rimini. L’ultima tappa della nostra esperienza è stato lo Speed Date con gli editor, un dibattito dopo la presentazione di vari romanzi in uscita, con una votazione finale. È stato interessante scoprire un po’ anche di questo lato del mondo della letteratura, a cui molto spesso non pensiamo.

Nonostante le misure sanitarie abbiano limitato l’edizione di quest’anno rispetto alle precedenti, da un punto di vista dell’interazione e del numero, è stato comunque entusiasmante socializzare con altri gruppi di lettura, capire che noi, già comunità, siamo parte di una realtà ben più grande. Alla fine è questo ciò che ci ha insegnato quest’esperienza: le parole, le storie hanno davvero una forza e capacità di cambiare le cose; quelle dei ragazzi, soprattutto se insieme, ancora di più.

Tornando a casa in treno ci siamo guardati l’un l’altro sentendoci un po’ più vicini, un po’ più parte di qualcosa.

Articolo di Lullaby e JulieJane
A cura di _Valeredazione
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