Forte e potente in un modo unico, riesce a urlare con la potenza di mille voci, a vendicare tutti quei silenzi.
Gaia è una semplice sirena, vittima degli atteggiamenti del padre e degli stereotipi della società. Il Re del Mare, più padrone che padre, domina il suo regno ma anche la sua famiglia. L’acqua è testimone delle violenze che lui e i suoi uomini compiono, non solo fisiche ma anche psicologiche.
Gaia riesce a capire che c’è qualcosa di profondamente sbagliato e per la prima volta nella sua vita agisce con la propria testa. Incuriosita dal mondo degli umani, descritti come malvagi e crudeli, si getta in un’avventura che le darà il coraggio e la forza per affrontare non solo il padre ma anche la verità.
Il silenzio dell’acqua è la rivisitazione che Louise O’Neill fa della fiaba originale “La Sirenetta”, molto diversa da quella che noi tutti conosciamo.
Si tratta di una storia vera, estremamente attuale e non di certo delle più felici. Leggere questo libro fa quasi male, le convinzioni e gli obblighi che gli altri cuciono addosso alla protagonista solo per il fatto di essere donna sono, purtroppo, mostruosamente reali.
Lento ma inesorabile il libro ti pone davanti a una triste verità, che poi tu devi scegliere se voler trasformare. Si tratta di una società in cui essere bella è l’unico modo per essere speciale, in cui per una donna non sta bene volere, pensare o desiderare, in cui un no di una ragazza viene facilmente trasformato in un sì dagli uomini che non sanno ascoltare. Se ci si pensa bene non è tanto diverso dalla società di oggi, in cui viene promesso che per essere più felici si deve scegliere il silenzio.
E allora leggetelo questo libro, per urlare tutto ciò che pensate senza problemi e paure, per riuscire a diventare, un domani, delle vere donne. Cullati dalle onde del mare, riuscirete a immedesimarvi nella protagonista e a ribellarvi insieme a lei.
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