Il silenzio dell’acqua

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Forte e potente in un modo unico, riesce a urlare con la potenza di mille voci, a vendicare tutti quei silenzi.

Gaia è una semplice sirena, vittima degli atteggiamenti del padre e degli stereotipi della società. Il Re del Mare, più padrone che padre, domina il suo regno ma anche la sua famiglia. L’acqua è testimone delle violenze che lui e i suoi uomini compiono, non solo fisiche ma anche psicologiche.

Gaia riesce a capire che c’è qualcosa di profondamente sbagliato e per la prima volta nella sua vita agisce con la propria testa. Incuriosita dal mondo degli umani, descritti come malvagi e crudeli, si getta in un’avventura che le darà il coraggio e la forza per affrontare non solo il padre ma anche la verità.

Il silenzio dell’acqua è la rivisitazione che Louise O’Neill fa della fiaba originale “La Sirenetta”, molto diversa da quella che noi tutti conosciamo.

Si tratta di una storia vera, estremamente attuale e non di certo delle più felici. Leggere questo libro fa quasi male, le convinzioni e gli obblighi che gli altri cuciono addosso alla protagonista solo per il fatto di essere donna sono, purtroppo, mostruosamente reali.

Lento ma inesorabile il libro ti pone davanti a una triste verità, che poi tu devi scegliere  se voler trasformare. Si tratta di una società in cui essere bella è l’unico modo per essere speciale, in cui per una donna non sta bene volere, pensare o desiderare, in cui un no di una ragazza viene facilmente trasformato in un sì dagli uomini che non sanno ascoltare. Se ci si pensa bene non è tanto diverso dalla società di oggi, in cui viene promesso che per essere più felici si deve scegliere il silenzio.

E allora leggetelo questo libro, per urlare tutto ciò che pensate senza problemi e paure, per riuscire a diventare, un domani, delle vere donne. Cullati dalle onde del mare, riuscirete a immedesimarvi nella protagonista e a ribellarvi insieme a lei.

Articolo di Lullaby e Soff
(A cura di _Valeredazione)

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Te la sei cercata – La decisione finale

Il lettore politicamente scorretto
QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER
 
Il punto di vista di JulieJane

Te la sei cercata, romanzo della scrittrice Louise O’Neill, colpisce inizialmente per la sua scrittura distaccata e senza filtri, con la quale cerca di descrivere al meglio il mondo interiore di una ragazza di 18 anni. Violentata e in seguito disprezzata e ripudiata, non solo dalla società, ma anche dalla sua famiglia; lasciata sola in balia dei suoi demoni che la spingeranno a tentare il suicidio più di una volta.

La scrittrice sembrerebbe rimanere indifferente nel cercare di non scandalizzare il lettore, anzi forse è proprio questo il suo obiettivo: mettere chi legge a contatto con la realtà, molto spesso sessista, dove raramente il lieto fine è assicurato e quasi sempre la colpa è attribuita alla donna.

Ciò che è stato maggiormente criticato di questo libro è il finale, nel quale la protagonista prenderà una decisione che la farà vedere sotto un altro aspetto e per questo sarà molto contestata. Questa storia rende possibile vivere attraverso gli occhi di una ragazza che in poco tempo vedrà crollare tutto il suo mondo e, con esso, le sue certezze e sicurezze.

Appena chiuso il libro la domanda sorge spontanea “Se l’è veramente cercata?”. Ovviamente la scrittrice ha voluto scegliere come protagonista una ragazza che non sembra essere del tutto innocente e che usa costantemente la propria bellezza per umiliare gli altri, quella bellezza che sembra essere stata la causa della sua rovina. Per questo motivo molti lettori sono arrivati perfino a odiarla e a giudicarla, forse anche troppo duramente, dimenticando che ogni storia ha più versioni che rappresentano molteplici verità.

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Il punto di vista di Book Raider

Ho sempre creduto che da ogni libro si potesse imparare qualcosa, che anche dai peggiori si riuscisse a estrapolare una qualche “legge di vita” che sarebbe entrata a far parte della nostra coscienza umana. Questo mio credo si è, invece, sfatato dopo aver letto questo libro.

Te la sei cercata è un romanzo nel quale viene narrato di un atto di abuso nei confronti di una ragazza incosciente di nome Emma. Nella maggior parte del libro, la scrittrice narra della sua reazione successiva, o meglio della sua non-reazione, che la porterà a una drastica e  insensata decisione finale. 

La violenza sulle donne è sempre stato un argomento a me assai caro e delicato; sarà per empatia femminile o intolleranza per le ingiustizie, rimane il fatto che secondo me una donna, o una ragazza, dovrebbe sempre riuscire a rialzarsi dopo aver subito questi atti. Da questo libro passa invece un messaggio che, per quanto più fedele alla realtà, non incita alla reazione.

Una donna diventa vittima solo se decide di arrendersi, perché per quanto duro sia da ammettere,  la figura dell’uomo prepotente farà sempre parte della nostra società, ma possiamo invece sradicare quella della donna  debole e oppressa.

 

(A cura di _Valeredazione)