Una voce dal lago

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Le parole sono più potenti di qualsiasi altra cosa.
Fanno sorridere, sognare, bisbigliare ma, come nel caso della protagonista, sanno anche innescare una rivoluzione personale.

Attraverso le parole di Jennifer Donnelly ho attraversato molte storie e racconti, ascoltato voci di donne che semplicemente cercavano di vivere la propria vita.

Una voce dal lago mi ha davvero emozionata, cullandomi pagina dopo pagina in una realtà in cui non sempre è facile identificarsi, ma non per questo meno cruda e vera.

Mattie si sente oppressa, ma sa anche che quell’oppressione è la normalità per ogni donna americana del 1906. Campi da arare, mucche da mungere e pasti a cui pensare; questa è la sua vita, ma lei non sa ancora di avere un talento più grande: raccontare storie, ascoltare voci, scrivere di vite.

Non sarà facile, spesso tutto sembrerà ostacolarla, ma alla fine ogni tassello tornerà al suo posto. Mattie troverà la sua strada, oltre che per se stessa, anche per tutte le ingiustizie, le violenze, le differenze, gli schiaffi e gli insulti che le persone considerate diverse ricevono. Mattie ce la farà e sceglierà per tutte quelle volte che qualcuno non ha avuto la possibilità di scegliere.

Articolo di Lullaby 
(A cura di _Valeredazione)

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