Fino alla fine del fiato

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Cinque voci di lettrici ribelli per un romanzo.
Leggere una storia significa viverla sulla propria pelle.

Consigliamo la lettura di Fino alla fine del fiato di Marco Magnone

Perché, anche senza aver letto la quarta di copertina, il romanzo prende subito una piega che rende la narrazione avvincente. È perfetto da leggere tutto d’un fiato. In poche parole: breve, ma intenso. Lo consigliamo perché affronta diversi temi di attualità e non ti permette di staccarti dalla lettura prima di averlo concluso. 

Quali emozioni vi ha lasciato questo romanzo dopo aver chiuso l’ultima pagina?

Durante la lettura mi sono identificata nelle varie storie, vite ed esperienze; l’idea della narrazione da tre punti di vista diversi mi ha permesso di vivere le emozioni e gli avvenimenti in prima persona. L’ansia, il panico, il senso di vuoto, tutto si è riversato addosso dopo la chiusura della copertina, come un respiro a pieni polmoni dopo averlo trattenuto fra le pagine. Lullaby

Quando ho finito di leggere il libro tutto taceva, sia fuori che dentro di me, ho sentito un vuoto come una sorta di voragine nel petto. Ero disorientata, quasi spaesata, perché non capivo cosa fosse successo. Tutte le emozioni che durante la lettura avevo ignorato perché troppo concentrata sulla storia, mi si sono riversate addosso come macigni e, dopo quel breve attimo, in me si è fatta strada una cieca e furiosa rabbia seguita da una profonda indignazione verso l’egoismo del genere umano. Questo libro parla di morte sì, ma non di una morte giusta come quella a cui un anziano va incontro alla fine della sua vita salutandola come una vecchia amica, no, stavamo parlando della morte di decine di ragazzi che erano stati brutalmente uccisi solo per permettere a un uomo di sentirsi meno fallito, meno solo, meno distrutto. E mentre pensi a tutte quelle vite strappate via da questo mondo troppo prematuramente, non puoi fare a meno di chiederti cosa avresti fatto se fosse accaduto a te. Avresti trovato il loro coraggio, la loro forza e la loro speranza o il tuo istinto di sopravvivenza avrebbe primeggiato facendoti diventare un animale che cerca solo di non farsi uccidere da un cacciatore? JulieJane

Un’emozione dietro l’altra, ma mai sovrapposte. Mi sono dovuta fermare in alcuni punti per capire cosa stavo provando. Alla chiusura del libro per un breve momento ho avvertito silenzio e provato un senso di pace a cui sono seguite emozioni forti legate alle scene principali del libro. Sery

Forti emozioni, perché la vicenda è di sicuro traumatica e se si legge la nota dell’autore alla fine è tratta da una storia vera, quindi sconvolgente il doppio per il fatto che possano verificarsi tali situazioni. Sono stata anche felice di vedere l’aiuto e l’unione in cui si sono ritrovati i ragazzi per superare il trauma. Ho apprezzato il finale coerente, è dura passare oltre, ma non si può smettere di vivere e piano piano si può tornare alla normalità. Soff

Sicuramente il momento di massima tensione e in cui il lettore viene più coinvolto emotivamente è la fuga, che è raccontata in modo tale da non farti staccare gli occhi dalle pagine. Anche se a mio parere, il momento più realistico, dal punto di vista delle emozioni, è sicuramente il dopo. Le complesse emozioni dopo una perdita vengono raccontate in modo molto veritiero e riescono a far provare al lettore lo stesso dolore dei personaggi, ma soprattutto verso la fine, anche la gioia e la consapevolezza di quanto bisogni aggrapparsi al desiderio di vivere anche se si ha perso qualcuno. BookRaider

La copertina corrisponde al romanzo?

La copertina è coerente con il contenuto del romanzo ed è piuttosto efficace, anche se avrei gradito un rimando più esplicito all’isola.

E il titolo?

Dà molto l’idea di ciò che poi si legge, ma non trasmette del tutto il significato del libro. Penso che il titolo rappresenti la parte centrale, il momento di più alta tensione, ma tutto ciò che vi è attorno è importante in ugual modo. 

C’è ritmo nella scrittura?

Proprio il ritmo, portato avanti da tre punti di vista diversi, è secondo me il punto forte del libro, che ti permette di vivere ciò che succede internamente. Perché alla fine è questa la chiave di ogni buon libro: oltre alla scrittura, ai personaggi, ai temi alla fine quello che importa è ciò che ti fa provare, le emozioni che nient’altro ti dà. Per questo mi sento di associarlo a una Sinfonia di Beethoven, che parte piano fino a esplodere in un coro di musica, con i violini che danno quella sfumatura stridula e quasi ansiogena. Lullaby

Il ritmo nel corso della narrazione è irregolare e spezzato. All’inizio, la calma regna sovrana, ti abitui facilmente a questa armonia morbida e cadenzata e ti lasci cullare da questa rassicurante quotidianità. Ogni cosa va come dovrebbe e tu ne sei quasi soddisfatto, un alone di torpore si diffonde intorno a te e subito ti chiedi dove voglia portarti questo libro, quale viaggio intraprenderai. Poi, in un attimo, tutto si spezza, il ritmo aumenta e tu ne sei frastornata perché non te lo aspettavi; il libro cattura totalmente la tua attenzione, il ritmo si fa sempre più martellante sempre di più, sempre di più, finché arriva al suo apice e a te manca quasi il fiato dalle emozioni che stai provando.  Verso la fine il ritmo, come se conoscesse il tuo stato d’animo, rallenta fino a fermarsi completamente, ed è proprio in quel momento che non sai se tirare un sospiro di sollievo o no. JulieJane

Ad ogni capitolo del libro assegnerei una musica di intensità e tonalità diversa. Nel primo capitolo qualcosa di tranquillo e classico che sia capace di descrivere l’isola e i protagonisti del romanzo. Nel secondo capitolo, della musica che trasmetta ansia, forza, terrore e un pizzico di disgusto, una musica continua che aumenta di intensità e velocità. Nella parte finale metterei una sonata per pianoforte capace di raccontare lo stato d’animo dei personaggi. Sery

Il ritmo è diverso nelle tre parti del romanzo e associato agli elementi naturali con cui sono intitolati i tre capitoli. Nel primo capitolo, l’isola, tutto è tranquillo e il ritmo ti trasporta come un’onda nella conoscenza dei personaggi. Nel successivo, chiamato il temporale, questo fenomeno si verifica concretamente contribuendo a rendere il ritmo frenetico, gli occhi scorrono veloci sulle pagine come a inseguire la corsa di quei ragazzi. Infine, nell’ultimo capitolo, la valle, il ritmo torna lento per esplorare in un’ampia visione (come se ci si trovasse in una valle) il futuro che aspetta i protagonisti. Soff

Se dovessi descrivere il ritmo di questo libro con una canzone, probabilmente sceglierei Bohemian Rhapsody. Come questa immortale melodia, anche la narrazione di Magnone è un continuo cambio di tono. BookRaider

Un brutto fallo

Ho trovato il fallo compiuto da Marti un modo per non farsi compiangere da coloro che sapevano cosa le era successo, ma anche un gesto di liberazione dalla rabbia e dai pensieri che non era ancora riuscita a condividere con qualcuno, forse in quel fallo c’era anche un pò di invidia, verso le ragazze che riuscivano a giocare con spensieratezza, poiché niente aveva sconvolto la loro vita. È bello vedere abbattuto nei libri lo stereotipo del calcio come sport maschile. Marti è una forte protagonista femminile, in cui mi sento rappresentata e che mostra che anche noi ragazze possiamo giocare a calcio e anche meglio dei ragazzi, ma non solo in questo, perché è solo un piccolo esempio. Il mio rammarico è che non dovrei scrivere queste cose, non dovremmo neanche dover dimostrare le nostre potenzialità, dovrebbe essere normale dire calcio e pensare sia a quello femminile che maschile, dire danza e pensarla al maschile e al femminile, dire qualsiasi lavoro, sport, attività e pensarlo per chiunque senza dover sminuire un genere o l’altro. Soff

L’elemento disturbante

Uno degli aspetti che ho trovato più interessanti è stato il pensiero e il filo conduttore dell’assassino, che si sviluppa dalle prime pagine fino al vero e proprio atto omicida. “L’elemento disturbatore” si inserisce con irruenza, in una calma che, seppur con alcuni difetti, esisteva. Cosa può diventare un uomo quando perde se stesso? La rabbia repressa e il fallimento fanno male, covano dentro, fermentano in una vita che non ha avuto niente, e a un certo punto esplodono facendo compiere atti privi di senno. Le azioni dell’uomo non sono assolutamente giustificabili, perché ciò che ha commesso è stato qualcosa di più, una caccia malvagia all’ultimo superstite. Lullaby

Riconoscersi nelle storie

Un’altra cosa che ho apprezzato è stato il tentativo riuscito dell’autore di farci vivere uno spezzone delle vite dei personaggi, un frammento della loro adolescenza. Soprattutto nella prima parte era importante la conoscenza per avvicinarsi emotivamente al testo ma anche per capire che l’Isola era isola solo fino a un certo punto: all’esterno vi era comunque la vita reale, con i problemi che qualsiasi ragazzo potrebbe avere. Mi piace pensare che prima o poi questi racconti potrebbero aiutare qualcuno che come loro sta cercando il suo posto nel mondo, non si sente speciale, sta scoprendo cos’è l’amore, non riesce a trovare le parole giuste per esprimere ciò che sente, trova sfogo solo nello sport, non sceglie davvero la sua vita, si interessa di ciò che lo circonda, non riesce a farsi capire dagli altri. Lullaby

*Con una tematica simile il romanzo: Diciannove minuti, di Jodi Picoult. Dove un ragazzo di diciassette anni compie una strage nel suo stesso college.

Articolo di Lullaby, JulieJane, Bookraider, Sery e Soff
A cura di _Valeredazione

Parole in foto per raccontar l’adolescenza

Festival e dintorni

Quest’anno Leggere Ribelle ha partecipato al Festival Mare di Libri, che si è tenuto online nel mese di giugno. Tra i tanti progetti e iniziative che sono stati proposti c’era anche questo: cercare, tra i libri degli scaffali di casa, una frase che più di altre riuscisse a rappresentare l’adolescenza. Cos’è l’adolescenza? Come si esprime? Cosa rappresenta?

I nostri lettori ribelli hanno contribuito inviando citazioni dai loro libri preferiti e molte di queste sono state scelte per essere lette da Fabio De Luigi nella serata dedicata all’adolescenza. Alcuni contributi non sono stati scelti per le tante proposte, ma noi non abbiamo voluto sprecare la bellezza e la profondità di queste frasi e parole.

Quindi, ve le proponiamo qui, accompagnate da alcune foto, fatte dagli stessi lettori ribelli, che vogliono rappresentano le parole chiave di ogni frase.

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Ma mi ascolta mai? Le è mai venuto in mente che io non sono silenziosa?  Io sto zitta. Non c’è posto per il mio rumore.

Zag – Bianca, Bart Moeyaert

Non si ribellava mai perché non amava dare dispiaceri alla gente, semplicemente se ne andava quando era in disaccordo con qualcuno, vinceva la sua battaglia rinunciando a combattere. Manifestava così la bimba capricciosa che non era mai stata.

Soff – Non ho mai avuto la mia età, Antonio Dikele Distefano

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è soltanto la loro ombra
Che trema nel buio
Suscitando la rabbia dei passanti
La loro rabbia  il loro disprezzo  i loro risolini
la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono
per nessuno
Loro sono altrove ben più lontano della notte
Ben più in alto del sole
Nell’abbagliante splendore del loro primo

Amore

JulieJane – I ragazzi che si amano in Spectacle, Jacques Prévert

Condividiamo la nostra pazzia, le nostre nevrosi, il nostro piccolo pezzetto di deragliamento, vena distintiva della nostra famiglia. Lo condividiamo. E questa cosa somiglia tanto all’amore.

Marty05 – Mentre noi restiamo qui, Patrick Ness

E non c’è niente di peggio che non sapere e non sapendo non poter chiedere. Mi avevano trattato come fossi incapace di capire e così facendo avevano permesso che io trovassi risposte plausibili alle domande sbagliate e il fatto, ecco, è che tutto nella vita parte da quello: dalle domande.

Book Raider – Anime scalze, Fabio Geda

Ci infiliamo a letto con ancora addosso i vestiti della notte
precedente.
Provo a leggere,
ma le parole
vorticano
sulla pagina
incapaci di trovare un ancoraggio sicuro.
Allora decido di ascoltare un audiolibro
e appoggio la testa sulla
spalla di mia sorella che dorme.

Mary-Jo – I postumi della sbornia in One, Sarah Crossman

Il fatto è che, in un gruppo, tutti agiscono fondamentalmente allo stesso modo, è così che il gruppo si tiene insieme. Tutti? Chiese lei. Beh, quasi tutti, risposi. Per questo ci sono prigioni e manicomi, perché le cose continuino così.

Lullaby & Meri_nga – Stargirl, Jerry Spinelli

È durante l’adolescenza che comincia a formarsi attorno al nostro corpo un’invisibile corazza. Si forma durante l’adolescenza e continua a ispessirsi per tutta l’età adulta.

Sery – Va dove ti porta il cuore, Susanna Tamaro

Le cose importanti. Le cose importanti. Le cose importanti.  Comincio a sentirmi come se il pavimento stesse crollando tutto in una botta, ma al rallentatore, e io ho i piedi appesi al vuoto che cascano ogni secondo un po’ di più. Le cose importanti.

Marty05 – AFK, Alice Keller

Al risveglio sento ancora il sapore di anguria
lasciatomi dalla sua bocca.
Dopo che mi sono lavata i denti, l’aroma svanisce,
allora chiedo un chewing-gum a Jon
e per tutto il giorno
ho in bocca
il gusto del suo bacio.

Mary-Jo – Sapore d’anguria in One, Sarah Crossman

Quattordici anni è volere tutto e niente nello stesso momento.

Annie – Cose che nessuno sa, Alessandro D’Avenia

Io sono molto più furiosa di quanto le immagina. Con una sola differenza però: io non faccio quasi rumore.

Zag – Bianca, B. Moeyaert

Giac si voltò verso l’amico. “Cosa succede quando un sasso è fatto di carta? O la carta è di roccia e le forbici non tagliano?”

Lullaby & Meri_nga – La prima volta che ho baciato, Tommaso Percivale

“Tutto bene?” chiese suo padre con un buffetto affettuoso al ginocchio.
Aveva il dono di fare domande quando non c’era mai tempo per quello che avrebbe dovuto seguire un eventuale No. E infatti Lucy finiva sempre per rispondere che sì, andava tutto bene.

Soff – Le variazioni di Lucy, Sara Zarr