La scrittura di Aidan Chambers può essere definita “cruda” da alcuni lettori.
Lo scrittore di Quando eravamo in tre, al contrario di molti scrittori che cercano di non scandalizzare i lettori con temi troppo forti, mette i fatti nero su bianco.
E’ come se avesse la necessità di descrivere la vita così com’è: una parola così generica che racchiude il male e il bene dell’ uomo, senza filtri né maschere che la tramutano in qualcosa di più bello e felice, ma allo stesso tempo irreale.
Chambers vuol farci capire che là fuori c’è un mondo che, sebbene così simile, è allo stesso tempo così lontano dalla realtà che viviamo ogni giorno.
Articolo di JulieJane
(A cura di _Valeredazione)
