Nemmeno un bacio prima di andare a letto

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?

Alexandra è una ragazza innocente, debole e sola che riesce a esprimere se stessa solo attraverso la recitazione, grazie alla quale si estranea dai problemi che la tormentano.
Entra a far parte di un mondo dove la realtà non è mai come sembra e le ragazze che ti salutano dopo un giro in centro si spogliano per gioco, soldi e storie da raccontare. Lei stessa imparerà che la vita non è una fiaba a lieto fine, i principi azzurri non esistono, sono solo mostri in sella a un cavallo bianco e le principesse sono costrette a salvarsi da sole.

Alexandra è sicuramente una vittima, ma fino a che punto?
E’ succube di una nonna troppo protettiva che le ha sempre tarpato le ali per paura che volasse via. Inoltre la troppa permissività della madre, così insicura nel suo nuovo ruolo da genitore e la solitudine a cui ormai era abituata, la porta a circondarsi inconsapevolmente di persone tossiche, tra cui Ruben, il fidanzato dai modi gentili e affascinanti, e a compiere scelte superficiali e sconsiderate che l’hanno spinta sull’orlo di un baratro dal quale sarà difficile uscire.
Ruben è l’unica cosa che le impedisce di infrangersi in mille pezzi e lei fa di tutto per soddisfare le sue aspettative e per esserne all’altezza. All’inizio un semplice no, un rifiuto, avrebbe potuto far finire tutto, sarebbe potuta tornare alla vita di tutti i giorni, alla sua solitudine e alle sue insicurezze, ma quel no esce dalle sue labbra quando ormai è troppo tardi. Dopotutto voleva solo sentirsi amata e accettata, rifugiandosi in un bellissimo sogno che purtroppo non corrisponde alla realtà. Tutto quel trucco e gioielli riescono a mascherare perfettamente le sue insicurezze, facendola sentire forte e sicura di sé. Quando balla sotto quelle luci abbaglianti, circondata da voci e mani estranee, non è più Alexandra, la debole ragazzina balbuziente, ma una donna splendida e desiderabile che finalmente si sente accettata.
Alla fine quel mondo fin troppo perfetto si rivela bruscamente per quello che è, un incubo, ma lei continua comunque a volerne far parte, offuscata dall’amore che nutre per Ruben. Un amore fittizio e manipolatore che aveva rubato la sua innocenza senza alcuno scrupolo, un amore che le aveva consumato l’anima.

Nemmeno un bacio prima di andare a letto, di Manuela Salvi, è un libro forte e attuale. Durante la lettura si alternano sentimenti di sdegno e compassione. Le vicende sono vivide e sembra quasi di poter intervenire. La scrittura è scorrevole, le parole ti colpiscono dritte nell’anima e la storia ti travolge come un’onda portandoti fino al finale. È facile immedesimarsi nella protagonista, ma difficile assistere impotenti alle sue scelte.

Alexandra, la protagonista, è così debole, ingenua e manipolabile che i suoi atteggiamenti sconsiderati danno quasi fastidio. Lei è del tutto dipendente dagli altri, ha così poca fiducia in se stessa che non si reputa nemmeno degna di prendere decisioni e da qui deriva anche il suo totale abbandono agli altri. É sicuramente una protagonista per cui si prova una forte avversione soprattutto per quello che rappresenta, quell’innocenza corrotta dalla mancanza di consapevolezza. Infatti sembra quasi che non abbia mai conosciuto il male, ma neanche il bene. Per tutta la vita si è trovata in questo limbo, dove l’ assenza di entrambi i concetti le ha causato una totale indecisione e indifferenza.

Come fosse un fiore che quando arriva una tempesta non fa niente per evitare di spezzarsi perché non sa riconoscere il male. Alexandra, alla fine, proprio come quel fiore, si spezza con la sola colpa di aver sperato e di aver fatto la scelta sbagliata.

Articolo di Soff e JulieJane
(A cura di _Valeredazione)

Natale Ribelle 2020!

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?

Anche quest’anno i lettori e le lettrici ribelli vi lasciano i loro consigli per queste vacanze all’insegna della lettura!

Marty05 ci consiglia La luna è dei lupi, di Giuseppe Festa.

Real ci consiglia QualityLand Per ottimisti, di Marc-Uwe Kling.

Jo ci consiglia Il mondo di Sofia, di Jostein Gaarder.

Federos ci consiglia Il signore degli anelli, di J. R. R. Tolkien.

Sery ci consiglia Una voce dal lago, di Jennifer Donnelly.

JulieJane ci consiglia Grishaverse. Tenebre e ossa, di Leigh Bardugo.

Giuliana ci consiglia Flipper. Saveur & Figlio, di Marie-Aude Murail.

Serenabook ci consiglia Le cronache del mondo emerso, di Licia Troisi.

Book Raider ci consiglia La nona casa, di Leigh Bardugo.

Paola ci consiglia Donne che corrono coi lupi, di Clarissa Pinkola Estés.

Meri_nga ci consiglia L’ultimo branco selvaggio, di Piers Torday.

Soff ci consiglia Milk and honey, di Rupi Kaur.

Buon natale a tutti!!!

_Valeredazione

Canta, spirito canta

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Questo libro parla di una famiglia composta da Jojo, Kayla, la madre dei due ragazzi Leonie, la loro nonna Mam, malata di cancro, e il nonno Pop.

La loro è una famiglia un po’ fuori dal comune: Mam è una donna che cura le persone con medicine a base di erbe medicinali e pratica rituali mistici per invocare gli spiriti; Leonie, da quando ha perso il fratello Given, ha cominciato a drogarsi ed è diventata sempre meno presente, mentre Jojo e Kayla vengono accuditi dal nonno Pop. Il padre di Jojo e Kayla, Michael, sta per uscire di prigione. Da lì inizierà un viaggio per recuperarlo, ma tornati a casa dovranno fare i conti con la morte di Mam e gli spiriti che sono venuti a riprenderla.

Canta, spirito canta di Jesmyn Ward, anche se è un po’ lento, è molto bello. Inoltre mi è piaciuta particolarmente la scrittura che mi ha fatto immedesimare nei singoli personaggi e condividere o essere in disaccordo con i loro punti di vista.

Le descrizioni, alcune volte, sono talmente dettagliate che ci si tuffa immediatamente nel luogo dove si svolge la storia. Come se fossi un uomo invisibile lì a guardare la scena.

Articolo di marty05
(A cura di _Valeredazione)

 

Ophelia

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Insipido

Ophelia parla di una ragazza la cui vita da “stracciona” viene capovolta dopo un incontro inaspettato con una autrice, la quale le regala un quaderno che diventerà poi il diario dove racconterà la sua vita. Ophelia, che sente il bisogno di dipingere per esprimersi, trova una casa abbandonata, che diventerà poi il suo atelier. Qui tutto va per il meglio fino a quando la ragazza non è costretta a condividere il suo rifugio sicuro con un estraneo.

Abbiamo trovato questo libro di Charlotte Gingras scontato e con personaggi banali. A nostro parere la trama è assai prevedibile e il lettore non riesce a immedesimarsi nei personaggi per capire ciò che provano. La scrittura e la mentalità della protagonista sono troppo semplici per rappresentare il diario di una sedicenne. Anche il messaggio di fondo ci ha messo in difficoltà, per alcuni di noi è parso incomprensibile e quasi nullo, per altri invece il libro simboleggia un messaggio positivo di accettazione verso se stessi e gli altri.

Il personaggio di Ophelia è pieno di contraddizioni e per questo non ci è piaciuto; ha una grande sensibilità ma al tempo stesso indossa una maschera di arroganza e aggressività che la porta a sfogare la sua rabbia su persone simili a lei, denigrate ed escluse dalla società.

Tutti i rapporti sono forzati e poco verosimili: l’amicizia e l’amore dei protagonisti sono spinti dalla solitudine; l’amore platonico per la scrittrice si basa su fondamenta poco stabili e lo stesso vale per i legami familiari. Le 252 pagine purtroppo non invogliano il lettore a proseguire e arrivare alla fine del romanzo.

Articolo di Book Raider, Soff e JulieJane
(A cura di _Valeredazione)

I consigli per l’estate

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?

Siamo giunti alla fine di questo anno un po’ particolare, ma noi non ci siamo mai arresi.

I lettori e le lettrici ribelli hanno continuato a leggere e leggere e hanno riempito le loro menti di storie! Fortunatamente, sono riusciti a vedersi (adeguatamente a distanza) e a  dirsi arrivederci fino al prossimo settembre, quando torneranno ancora più forti.

Ma prima di entrare a tuffo nell’estate vi lasciano i loro super consigli di lettura estivi, eccoli:

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Lullaby ci consiglia “I segreti di Amber House” di Kelly Moore

 

 

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Zag ci suggerisce “Myra sa tutto” di Luigi Ballerini

Soff ci propone “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury

 

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JulieJane ci consiglia “La verità sul caso Harry Quebert” di Joel Dicker

 

 

 

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Marty05 ci suggerisce “Lupa bianca lupo nero” di Marie-Aude Murail

 

 

 

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Shadow ci propone “Imperfetti” di Luigi Ballerini

Book Raider ci consiglia “Il segreto che ci unisce. Chi ha ucciso Alex?” di Janeth G.S.

 

 

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Meri_nga ci suggerisce “L’ultimo faro” di Paola

Zannoner

 

 

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B-Hook, che dopo due fantastici anni raggiunge la maggiore età e saluta il gruppo Leggere Ribelle, ci propone “Elevation” di Stephen King e si aggiudica il diploma di Lettrice Ribelle dalla redazione!

 

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Anche i lettori e le lettrici ribelli di Verona vogliono lasciarci i loro consigli, eccoli:

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Real ci consiglia “Kill all enemies” di Melvin Burgess

Sery ci suggerisce “Naked” di Kevin Brooks

 

 

 

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En ci propone “Chiamami col tuo nome” di André Aciman.

Vic ci consiglia “La soffitta sul lago” di Viola Shipman.

 

 

 

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E dopo questa carrellata di libri e storie, vi auguriamo una fantastica estate all’insegna della lettura!

Ci vediamo a settembre!

Il gruppo Leggere Ribelle
(A cura di _Valeredazione)

 

Lucas

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Non sempre le storie d’amore hanno un lieto fine, e questa è una di quelle. Lucas è una storia di amore ed odio, in cui la paura alimenta l’ira del gruppo contro chi è diverso.

La vita di Caitlin cambia quando incontra Lucas, da poco arrivato sull’isola dove lei abita. Se la ragazza lo accoglie a braccia aperte, l’atteggiamento degli isolani è tutt’altro che cordiale. Fin da subito viene trattato come un reietto e accusato di atrocità irreali.

Il popolo accecato dall’odio, compie gesti al di fuori della razionalità. Basta solo una persona a incitare le altre e alla fine anche chi aveva buone intenzioni passa dalla parte sbagliata. Caitlin è l’unica che riesce a vedere oltre le apparenze usando il cuore, ma nonostante questo non riesce a fermare gli altri.

Con una scrittura scorrevole e spontanea, Kevin Brooks riesce a spiegare anche i concetti più complessi come l’amore e l’odio. Durante la lettura del romanzo ogni emozione provata dai personaggi si trasmette intensamente e stimola il lettore a continuare.

Questo è un libro che non parla di fatti né di dettagli, ma di sentimenti, perché alla fine sono l’unica cosa che conta, l’unica cosa che ci fa andare avanti e che ci fa sognare.

Articolo di Book Raider, Soff e Lullaby
(A cura di _Valeredazione)

 

Lupa bianca lupo nero

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?

Lupa bianca lupo nero è il primo di una serie che deve ancora essere pubblicata in Italia e parla di uno psicologo di colore di nome Sauveur e di suo figlio mulatto Lazare, la cui madre è morta quando lui era ancora piccolo.

La loro abitazione è divisa da una porta: da una parte si apre lo studio di Sauveur, mentre dall’altra si trova la loro casa. Da qui, dietro una porta socchiusa, il figlio segue con interesse le sedute del padre e scopre delle realtà completamente diverse dalla sua.

Durante questi periodi di lavoro, Sauveur e Lazare vivranno molte avventure che porteranno il padre a confessare la verità sulla morte della madre, dell’apparizione misteriosa sull’uscio di casa di quimbois, oggetti che portano maledizioni e sfortuna, e altri oscuri segreti sulla famiglia di Sauveur.

Questo libro mi è piaciuto molto e mi sono completamente immersa nella storia, inoltre tratta tematiche delicate come il razzismo, l’autolesionismo e molte altre, che sono riassunte nella scrittura leggera e semplice tipica di Marie-Aude Murail, l’autrice del libro. Mi hanno inoltre colpito le affascinanti e toccanti storie dei pazienti di Sauveur e le loro sedute.

Non vedo l’ora che esca il secondo libro della serie Sauveur e figlio per sapere di più sulle vicende dei protagonisti!

Articolo di Marty05
(A cura di _Valeredazione)

 

Mentre noi restiamo qui

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?

Mentre noi restiamo qui, di Patrick Ness, è un romanzo che parla di un ragazzo di nome Michael, ma nel libro i suoi amici lo chiamano Mike, il quale ha una famiglia problematica: lui ha un disturbo ossessivo compulsivo, sua sorella Mel ha problemi alimentari, suo padre si ubriaca ogni sera. La madre e la sorella Meredith sono le uniche due persone della famiglia normali. Mike conduce un’esistenza tranquilla con i suoi amici Jared, Henna e la sorella Mel ma le loro vite verranno presto travolte da alcuni avvenimenti molto strani con cui dovranno competere dei ragazzi della scuola dei protagonisti, chiamati “indie”, che sono persone con poteri sovrannaturali.

Questo libro mi ha intrigato molto e mi è piaciuto il fatto che i protagonisti trovano il coraggio di affrontare, uniti e a testa alta, i problemi che gli si pongono davanti e non si lasciano mai da soli, proteggendosi a vicenda.

Mi ha affascinato anche quanto il legame tra Mike e la sorella Mel sia indistruttibile, tanto che lui sarebbe disposto a uccidere per vederla felice, ed è strano perché i fratelli e le sorelle litigano spesso mentre loro si comportano un po’ come una coppia.

Articolo di Marty05
(A cura di _Valeredazione)

Cercando Juno

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Jack è sempre stato dalla parte di Joseph. Lo è stato quando è entrato per la prima volta nella loro casa, quando gli ha insegnato a mungere Rosie, quando lo ha sentito gridare il suo dolore, quando ha sorriso, o quasi.

Ma Joseph è un ragazzo cresciuto troppo in fretta, con i fantasmi del suo passato che lo rincorrono e un solo grande desiderio: ritrovare la sua luce, il suo grande amore mai visto, sua figlia Juno.

E Jack, in un vortice di risate, paure ed emozioni è la mano che lo tira fuori da quel lago buio e ghiacciato per insegnargli a sorridere, senza quasi.

Più il ragazzo ritrova la gioia più vuole condividerla e la distanza da Juno sembra sempre maggiore. Perché l’amore non è solo viaggi avventurosi alla ricerca delle persone a cui si vuol bene, l’ amore si può vedere in piccoli e invisibili segni: nel muggito di una mucca, in un nome sussurrato, in una fotografia nascosta.

E con le innocenti parole di Cercando Juno, Schimdt parla d’amore e di dolore, in un vortice ingarbugliato ed estremamente toccante.

Articolo di meri_nga
(A cura di _Valeredazione)

parziale tondo

 

 

Eleanor Oliphant sta benissimo

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Eleanor Oliphant sta bene, anzi benissimo. Non ha bisogno di nessuno e nessuno ha bisogno di lei, o almeno è quello che si continua a ripetere.

Eleanor è strana e lei lo sa. E’ fredda, cinica, incapace di rapportarsi con gli altri e priva di empatia. Lei stessa si rivede in Jane Eyre, una bambina solitaria e impacciata, costretta ad affrontare tanto dolore, ma queste sono solo le conseguenze di chi  è rimasto solo per troppo tempo e non sa più cosa significhi amare.

Per Eleanor ogni giorno  è uguale al precedente: da nove anni lavora nello stesso ufficio come contabile, nella pausa pranzo fa le parole crociate e si prende cura di Polly, la sua piantina. Il venerdì prima di tornare a casa prende una pizza margherita, del Chianti e due bottiglie di vodka che le fanno compagnia durante il weekend, fin troppo lungo. Bere infatti l’aiuta a dimenticare, ed è proprio quello che serve a Eleanor che cerca in ogni istante di dimenticare il passato che da anni la tormenta.

Nonostante questa società si basi su pregiudizi e stereotipi e la gente non faccia altro che giudicare basandosi unicamente su ciò che vede, Eleanor rimane sempre fedele a se stessa, non si nasconde dietro strati di trucco, bei vestiti o un sorriso smagliante solo perché è quello che gli altri vogliono vedere, ma per se stessa. A causa della sua diversità viene spesso presa di mira, emarginata. Le persone le lanciano occhiate, bisbigliano e la evitano, tanto che a volte lei stessa crede di essere solo un frammento della propria immaginazione poiché sono i legami che instauriamo con gli altri a farci sentire vivi, importanti e necessari. In fondo noi non siamo e non saremo mai abbastanza per la nostra felicità.

Una felicità che Eleanor sembra non aver mai conosciuto, forse è per questo che ci affascina dalla prima all’ultima parola perché Eleanor Oliphant è una protagonista in cui tutti si possono riconoscere. C’è un po’ di Eleanor in ognuno di noi, che combattiamo perennemente contro una società costituita da stereotipi ed etichette, dove non c’è posto per il “diverso”  e tentiamo di farci accettare pur sapendo che se non accettiamo noi stessi, neanche gli altri lo faranno.

La vita di Eleanor viene stravolta quando un giovedì sera in un pub si innamora di un cantante, Johnnie Lomond, per il quale sviluppa una sorta di ossessione, definendolo “l’uomo perfetto”, colpita sia dalla sua bellezza che dalla sua voce. Non sempre, però, come appariamo rispecchia ciò che siamo.

Il giorno della settimana che odia di più è il mercoledì, “l’ora della mamma” che la chiama dalla prigione. Eleanor infatti è succube di sua madre da cui riceve solo parole di disprezzo e odio, ma pur sapendo che ogni insulto, offesa e affronto nei suoi confronti la sta lentamente distruggendo, non riesce ancora a lasciarla andare. In fondo è l’unico relazione che ha, e ogni volta che il telefono squilla nel suo piccolo appartamento i suoi legami con la terra si stringono un po’ di più e la sua vita sembra meno vuota. Questa sua inesorabile routine che caratterizza le sue giornate sarà spezzata da Raymond, il suo primo vero amico, che riuscirà ad andare oltre la corazza che Eleanor ha costruito per proteggersi dagli altri e da se stessa. Raymond le insegnerà ad amare, a vivere e ad essere amata. Riuscirà a guarirla da cicatrici che sembravano troppo profonde per richiudersi e la aiuterà ad affrontare la cosa che più la spaventa il suo passato.

Grazie a Raymond, Eleanor ritornerà a sorridere e ad aprirsi con gli altri, lui le farà capire che il mondo non è solo bianco o nero. Il loro rapporto è e rimarrà sempre abbastanza incerto, perennemente in bilico fra una semplice amicizia o qualcosa di più. Tramite Raymond, Eleanor non solo capisce che il mondo segue regole del tutto illogiche per lei, ma conosce anche Sammy, un uomo anziano colpito da un malore che lei e Raymond soccorrono, in cui ritrova una figura paterna. Sammy fa crollare le sue certezze rivolgendole per la prima volta un gesto gentile che la sorprende. Eleanor non riesce a capire come mai una semplice carezza sul viso posso averla turbata così tanto, qualcosa dentro di lei si era mosso, qualcosa che non poteva più ignorare.

Finalmente si accorge di una cosa, che lei Eleanor Oliphant non stava bene, affatto. Anche lei come ogni altra persona ha bisogno di amore nella sua vita e forse è ora di imparare davvero a stare bene.

Articolo di JulieJane
(A cura di _Valeredazione)

parziale tondo