Una voce dal lago

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Le parole sono più potenti di qualsiasi altra cosa.
Fanno sorridere, sognare, bisbigliare ma, come nel caso della protagonista, sanno anche innescare una rivoluzione personale.

Attraverso le parole di Jennifer Donnelly ho attraversato molte storie e racconti, ascoltato voci di donne che semplicemente cercavano di vivere la propria vita.

Una voce dal lago mi ha davvero emozionata, cullandomi pagina dopo pagina in una realtà in cui non sempre è facile identificarsi, ma non per questo meno cruda e vera.

Mattie si sente oppressa, ma sa anche che quell’oppressione è la normalità per ogni donna americana del 1906. Campi da arare, mucche da mungere e pasti a cui pensare; questa è la sua vita, ma lei non sa ancora di avere un talento più grande: raccontare storie, ascoltare voci, scrivere di vite.

Non sarà facile, spesso tutto sembrerà ostacolarla, ma alla fine ogni tassello tornerà al suo posto. Mattie troverà la sua strada, oltre che per se stessa, anche per tutte le ingiustizie, le violenze, le differenze, gli schiaffi e gli insulti che le persone considerate diverse ricevono. Mattie ce la farà e sceglierà per tutte quelle volte che qualcuno non ha avuto la possibilità di scegliere.

Articolo di Lullaby 
(A cura di _Valeredazione)

parziale tondo

Cécile. Il futuro è per tutti

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Una storia tremendamente vera narrata con la dolcezza e l’innocenza di un bambino.

In un piccolo paesino della Francia, nella minuscola scuola elementare Louis-Guilloux, prende vita una storia che tanto insignificante non è.

Marie-Aude Murail, in Cécile. Il futuro è per tutti, con la sua scrittura unica e delicata ma sempre vera, ci narra di Cécile, una giovane maestra che ha appena iniziato a insegnare. Mette tutto il cuore in quello che fa, ci tiene che tutti i suoi studenti riescano a leggere e a scrivere, ma sembra che qualcuno non voglia permetterlo. Entrano in gioco – che poi tanto gioco non è – i dodici fratelli Baoulé, uno più scalmanato dell’altro, ma che grazie al loro numero permettono alla scuola di non chiudere.

Un libro leggero e piacevole, che però sotto nasconde la vera Storia; una storia di migrazione, di profughi, di integrazione e razzismo. La penna della Murail non è smelensa, racconta i fatti semplicemente come sono davvero, perché a volte è bello farsi raccontare dei problemi con quel pizzico di romanticismo e dolcezza che li rendono risolvibili.

È un libro che ti dà la speranza di sognare, di trovare una soluzione, perché chi ci crede davvero, anche se magari poi non ce la farà, sicuramente combatterà per arrivare al suo obiettivo.

Articolo di Lullaby
(A cura di _Valeredazione)

parziale tondo

Bunker Diary

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Fin da piccoli ci hanno sempre insegnato a credere nelle storie a lieto fine, distogliendoci così dal duro impatto con la realtà dei fatti.

Nella vita reale, però, non sempre le cose vanno come ci si aspetta ed è proprio Linus, in Bunker Diary di Kevin Brooks, a farne testimonianza: un adolescente di strada rapito e lasciato in un bunker dal quale forse non uscirà mai. Nel bunker ci saranno altri personaggi a condividere la quotidianità con lui, ma di chi si può veramente fidare?

La dura vita del ragazzo viene racchiusa in un diario che sarà forse l’unica testimonianza di quell’inferno terreno. Questo libro vi incuterà ansia e incertezze, vi lascerà un acido in bocca che forse non è consigliabile ai deboli di pancia, vi terrà con il fiato sospeso fino all’ultima pagina per scoprire l’oscura sorte di Linus e dei suoi compagni di viaggio. Ce la faranno oppure no?

L’unico modo che avete per scoprirlo è quello di buttarvi a capofitto in una terrificante e realistica lettura che cambierà completamente la vostra definizione di finale e di giustizia.

Articolo di Book Raider
(A cura di _Valeredazione)

parziale tondo

Raccontami di un giorno perfetto

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Raccontami di un giorno perfetto di Jennifer Niven è un libro che mi ha attirato dalla prima volta che l’ho visto.

La copertina non è molto vistosa, ma secondo me rispecchia perfettamente l’atmosfera cupa del romanzo.

La scrittura è molto incalzante, infatti ho finito il libro in soli due giorni. Quello che mi spingeva ad andare avanti non erano i momenti ricchi di tensione o i colpi di scena, ma semplicemente le vicende dei due protagonisti, Theodore e Violet. Nonostante questo ritmo incalzante, l’autrice lascia spazio anche alle riflessioni dei suoi personaggi.

Un’altra cosa che mi è piaciuta di questo romanzo, infatti, è che la scrittrice Jennifer Niven descrive efficacemente le emozioni dei due ragazzi, specialmente di Theodore, servendosi di espressioni e parole che solitamente non avevo mai visto associate a sentimenti o a emozioni.

Forse l’elemento che mi è piaciuto di più di questo libro è stato proprio il suo protagonista, Theodore Finch. E’ stato il personaggio che mi ha affascinato di più con le sue abitudini bizzarre, a tratti un po’ inquietanti. L’autrice ci lascia conoscere il suo mondo interiore, la dinamica dei suoi pensieri causa dei suoi strani comportamenti. Finalmente possiamo vedere la storia dal punto di vista di una persona considerata “strana” e diversa dagli altri.

Ma il vero potere di questo libro sta tutto nel finale; un finale che scuote il lettore e lo disorienta, trasgressivo: l’autrice ci mostra una cruda verità che molto spesso viene nascosta a noi ragazzi, quasi per paura di “turbarci”. Io trovo che questa conclusione renda tutto il libro più autentico.

Questo romanzo ti lascia con l’amaro in bocca, ma soprattutto ti offre molti spunti di riflessione: un vero libro ribelle !

Articolo di Zag
(A cura di _Valeredazione)

 

La ragazza sull’albero

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Julia, una ragazza determinata, figlia di un predicatore e abituata fin da piccola a una vita normale.

All’età di 20 anni decide di prendere in mano la sua esistenza e inizia a interessarsi al fenomeno del taglio delle sequoie. Inconsapevolmente la ragazza entra a far parte di una compagnia di attivisti e nel 1997 compie la sua prima occupazione di un albero, che sarà poi la più lunga mai compiuta. Nei due anni di permanenza sulla grande sequoia Luna, Julia impara ad adattarsi alle condizioni più estreme, alle quali solo grazie a se stessa e al rapporto con l’albero riuscirà a sopravvivere.

È proprio questo che mi ha colpito di La ragazza sull’albero, di Julia Butterfly Hill, la tenacia della protagonista. Il modo in cui lei affronta le situazioni critiche, sempre positivamente. Anche quando si trova tutti contro non smette di lottare. Grazie alla sua forza è riuscita a portare in primo piano una questione che tutti mettevano da parte: il taglio illegale del legname. Questo libro mi ha coinvolto e mi ha messo a conoscenza di fatti di cui ignoravo le disastrose conseguenze. Julia mi ha fatto capire che anche io, nel mio piccolo, posso fare qualcosa, però devo farlo credendoci ciecamente e renderlo un grande gesto.

Articolo di Soff
(A cura di _Valeredazione)

 

La voce delle ombre

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Misteriosamente magnetico.
La voce delle ombre, di Frances Hardinge, non è una storia normale.

E’ una storia di magia e di fantasmi, di orsi e di segreti, che ti viene lentamente sussurrata all’orecchio da una voce sibilante e magnetica. Ha quella capacità di tenerti inchiodata solo attraverso le parole, di farti tremare e trattenere il respiro, con la consapevolezza che non riuscirai a fermarti. È quel tipo di libro in cui anime, fantasmi, ombre e il mondo fantastico si uniscono in un’incredibile storia, dando vita a un romanzo da leggere assolutamente.

Uno degli ingredienti di questo libro è la guerra civile in Inghilterra fra re Carlo e il Parlamento, che viene amalgamata a mille altre storie, mille altre vite e mille altre anime. In mezzo alle rivolte e alla confusione una cosa è ben chiara: il mondo si era ribaltato, le regole venivano sovvertite, ma nessuno sapeva con certezza quali regole. In tutto ciò sarebbe sopravvissuto soltanto chi fosse riuscito a fingere, ad adattarsi alle situazioni più strane, a trovare alternative e mantenere segreti, chi fosse entrato in scena fingendo di conoscere le nuove regole e sperando di essere creduto.

Può essere un segreto o un talento, un dono o un incubo, fatto sta che la famiglia Fellmotte vede i fantasmi e questi sono attratti dai Fellmotte.

Makepeace, la protagonista, fa proprio parte di questa famiglia, ma non sa se questo può essere considerato un vantaggio o una sfortuna. Dopo un evento catastrofico, che la porterà a lasciare il paese in cui ha abitato con la madre fin da piccola, la ragazza si  trasferisce altrove. Grizhayes,  formato da una batteria di demoni, diventerà la sua prigione, il suo avversario, il suo rifugio e la sua casa. Cosa sarà disposta a fare la ragazza?

Articolo di Lullaby
(A cura di _Valeredazione)

 

Quando eravamo in tre

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
La scrittura di Aidan Chambers può essere definita “cruda” da alcuni lettori.

Lo scrittore di Quando eravamo in tre, al contrario di molti scrittori che cercano di non scandalizzare i lettori con temi troppo forti, mette i fatti nero su bianco.

E’ come se avesse la necessità di descrivere la vita così com’è: una parola così generica che racchiude il male e il bene dell’ uomo, senza filtri né maschere che la tramutano in qualcosa di più bello e felice, ma allo stesso tempo irreale.

Chambers vuol farci capire che là fuori c’è un mondo che, sebbene così simile, è allo stesso tempo così lontano dalla realtà che viviamo ogni giorno.

Articolo di JulieJane
(A cura di _Valeredazione)

 

The Hate U Give

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
The Hate U Give della scrittrice Angie Thomas mi ha aperto un sacco la mente.

Dopo averlo finito per qualche settimana non sono più riuscita a leggere altro, mi ha emozionato sin dalle primissime pagine.

Questo libro mi ha fatto riflettere molto su tantissimi argomenti importanti come il razzismo, la differenza tra i quartieri ricchi e quelli malfamati; ma ha anche sfatato il mito che se una persona compie azioni cattive è cattiva per forza, cosa totalmente falsa. Sono venuta a conoscenza anche della brutalità della polizia.

Proprio per questo lo consiglierei a un amico, perché è un libro che trasmette dei  concetti importantissimi  ma che si legge molto volentieri.

Articolo di Insaziabile esplora-libri
(A cura di _Valeredazione)

 

Mio fratello Simple

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
Mio fratello Simple della scrittrice francese Marie-Aude Murail è un libro che consiglierei perché è in grado di commuovere e divertire allo stesso tempo.

Attraverso questa storia, la scrittrice ci dice che non bisogna mai nascondersi ma affrontare le difficoltà di ogni giorno, senza mai scoraggiarsi. Mi hanno colpito molto i personaggi e le loro scelte.

Sono riuscita a immedesimarmi completamente in Kleber, il fratello di Simple, e anche nei loro coinquilini. Il personaggio di Simple è fantastico e ha moltissimi aspetti nascosti.

Articolo di Insaziabile esplora-libri
(A cura di _Valeredazione)

 

The Stone

Perché consiglieresti questo libro a un amico o a un'amica?
The Stone di Guido Sgardoli è un libro che non mi ha solo sorpreso, ma anche emozionato.

Durante la lettura di questo romanzo non finivo mai di sorprendermi, ogni pagina era indispensabile per capire il significato del libro. The Stone mi ha impressionato fin da subito, dalla copertina al titolo che mi hanno dato un’idea chiara e immediata sul contenuto. Inoltre mi ha affascinato il fatto che in pochissimo tempo si possa passare da una vita tranquilla a una piena di preoccupazioni a causa di alcuni macabri incidenti che ti inducono a pensare di essere il prossimo protagonista di un omicidio. Il fatto sconcertante è che tutta questa serie di eventi è regolata da un circolo di pietre preistoriche. La scrittura mi è sembrata molto scorrevole e la trama è originale e induce alla lettura.

Consiglio questo libro perché mi è rimasto dentro. Mi ha fatto entrare nella vicenda e mi ha fatto vivere le emozioni che il protagonista stesso stava provando.

Articolo di Soff
(A cura di _Valeredazione)

 

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